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La biopsia, in generale, è un esame medico che consiste nel prelievo di una porzione o di un frammento di tessuto da un organismo vivente. Il tessuto prelevato viene successivamente inviato nel laboratorio di anatomia patologica per essere sottoposto ad una serie di procedimenti che lo preparano all'analisi microscopica od anche alle tecniche di immunoistochimica. Finalità ultima dell'esame è quella di escludere o confermare un sospetto di malattia come per esempio di malattia tumorale, la diagnosi istopatologica permette di definire con precisione le caratteristiche del tessuto prelevato e, nel caso dei tumori permette di definirne la gravità, l’estensione ed aiuta nella scelta delle possibili terapie.
Questi prelievi sono quasi indolori, ma possono comportare qualche volta un leggero sanguinamento e, talora, sebbene molto raramente, possono richiedere anche un certo impegno di mezzi atti a fermare il sanguinamento stesso (generalmente si effettua la coagulazione mediante l'utilizzo del elettrobisturi a radiofrequenza; allora può essere necessaria anche l'apposizione di uno o due punti di sutura).
In modo specifico, relativamente alla biopsia del collo dell'utero, la biopsia e l'esame anatomo-isto-patologico servono più frequentemente all'analisi delle lesioni preneoplastiche, cioè delle forme iniziali di tumore ancora “confinato entro i limiti di sicurezza” nel tessuto, prima che si trasformino in veri e propri tumori invasivi. La causa di queste formazioni al livello dell'apparato genitale è, nella quasi totalità dei casi, dovuta ad una precedente infezione da HPV (Human Papilloma Virus o Virus del Papilloma Umani) contratta nel corso dei mesi od anche negli anni precedenti. L'infezione da papillomavirus può precedere anche di numerosi anni lo sviluppo di una lesione preneoplastica del collo dell'utero; a sua volta una lesione preneoplastica del collo dell'utero può precedere di numerosi anni lo sviluppo di un vero è proprio tumore invasivo; tuttavia, in certi casi, le svariate ragioni quali ad esempio lo stato di salute della donna, altre malattie concomitanti, lo stress ed altre condizioni e fattori di vita ed ambientali, possono rendere tutto questo percorso molto più rapido e precipitoso nella sua evoluzione, fino allo sviluppo della malattia tumorale.
Per tutte le ragioni sopra esposte ritengo personalmente che un esame colposcopico debba essere normalmente effettuato, se non in occasione della normale routine ginecologica, soprattutto per ragioni tecniche ed anche per questione di tempo (per un esame colposcopico eseguito a regola d'arte, senza contare l'eventuale effettuazione di un prelievo bioptico, sono necessari non meno di 20 minuti) di costi, sicuramente in tutti i controlli ginecologici nei quali la donna desidera, richiede o necessita della massima sicurezza d'analisi; infatti la colposcopia è un'indagine che per la sua efficacia, la sua sensibilita', la sua capacità di darci informazioni visive e perciò vere sulla salute dell'apparato genitale della donna e la sua relativa semplicita' di esecuzione, non ha paragone con nessun altro esame effettuabile per tale scopo.