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La sonoisterosalpingografia è una tecnica ecografica che permette la valutazione della pervietà tubarica, dell’eventuale danno tubarico (per cause infiammatorie passate asintomatiche, oppure dovute al pregressa gravidanza extrauterina non chirurgicamente trattata o ad altre cause anatomiche od infiammatorie che non hanno dato segnali di sé) ed al contempo di identificare od escludere alterazioni grossolane della cavità uterina (infatti, nella diagnosi fine di anomalie della cavità uterina od anche solamente per essere certi che la cavità uterina sia regolare, bisogna ricorrere all'ecografia pelvica transvaginale tridimensionale).
È tra gli accertamenti di fondamentale importanza da effettuare nell'inquadramento diagnostico della sterilità di coppia.
L’esame viene eseguito iniettando attraverso un sottilissimo inflessibile specifico catetere endouterino (il diametro del catetere varia da 5F a 7F ossia da 1,5 mm a 2,1 mm; esso è smusso ed è realmente flessibile, cosicché il suo inserimento all'interno dell'utero non genera praticamente mai alcun fastidio) la soluzione fisiologica e l’aria ambiente in tempi diversi, a seconda di come agisce il ginecologo, all’interno dell’utero e delle tube, sotto costante controllo ecografico. Ed è proprio il susseguirsi dinamico delle immagini a permettere al ginecologo di capire se le tube danno o non danno passaggio al mezzo di contrasto.
L’esame, oltre ad essere diagnostico, può avere anche una certa qual valenza terapeutica: in alcuni casi infatti l’ostruzione tubarica può essere risolta grazie al passaggio stesso del liquido di contrasto, infatti può bastare quella minima pressione che viene esercitata per far passare il mezzo di contrasto a "disostruire" la tuba. È comunque bene sottolineare che questo esame deve essere effettuato pressoché esclusivamente con intento diagnostico, e non terapeutico: non può, infatti, essere garantita la "riapertura" ed il "corretto funzionamento" delle tube.
La differenza tecnica con l’isterosalpingografia è che per effettuare quest’ultima è necessario sottoporsi, presso l'istituto radiologico, ad una serie di radiografie dell'utero delle ovaie prima e durante l'iniezione intrauterina di un mezzo di contrasto radiopaco (un liquido che, a differenza dell'acqua e dei liquidi corporei in generale, sia ben visibile tramite una radiografia, in modo tale da poter dimostrare il passaggio dalla cavità uterina alla cavità addominale), indispensabile per dimostrare la pervietà oppure l'ostruzione tubarica.
Durante la sonoisterosalpingografia, se il passaggio della soluzione fisiologica o del mezzo di contrasto attraverso le tube è regolare l’esame generalmente non risulta doloroso, ma solo moderatamente fastidioso; in caso di difficoltà al passaggio, invece, l’esame può dare origine a dolori simil-mestruali che possono perdurare anche per alcune ore dopo il termine dell'esame. In ogni caso tutta questa sintomatologia è ampiamente papabile con i comuni farmaci antinfiammatori, anche dal banco, e molto frequentemente le donne utilizzano per il trattamento dei modesti disturbi mestruali.
La profilassi antibiotica generalmente richiesta prima dell'effettuazione di questo esame ha il significato lo scopo di ridurre i rischi infettivi ad un evento davvero eccezionale.
La procedura di effettuazione della sonoisterosalpingografia è la seguente :
• Ecografia transvaginale preliminare per valutare la posizione dell’utero nella pelvi, le sue caratteristiche più rilevanti, il volume e struttura degli annessi ed il grado di riempimento vescicale;
• Applicazione dello speculum per visualizzare il collo dell’utero e disinfezione dello stesso;
• Introduzione nell'apposito catetere specifico nel canale cervicale e gonfiaggio del palloncino in sede intracervicale o intrauterina;
• Controllo per via ecografica del corretto posizionamento del palloncino;
• Iniezione di soluzione fisiologica sterile mista ad aria o “mezzo di contrasto” per valutare il passaggio del liquido di contrasto attraverso le tube fino nella cavità addominale;
L’esame deve essere effettuato dal 5° al 10 ° gg del ciclo mestruale; se effettuato successivamente al 10° giorno è assolutamente necessario che l'assistita abbia osservato astinenza dei rapporti sessuali e che sia assolutamente sicuro di non trovarsi in stato di gravidanza; per la giusta tranquillità dell'assistita e dell'operatore è necessario che essa effettui un test di gravidanza su sangue nei giorni immediatamente precedenti l'esame.
Durante l’esame la paziente può avvertire dolore simile al dolore mestruale; in alcuni casi si può avere sudorazione, nausea e vomito (da qui la necessità del digiuno nelle tre ore che precedono l'indagine).
È sempre bene che l'assistita si presenti per fare questo esame dopo il fatto una discreta colazione circa 2 o 3 ore prima dell'esame stesso.
È inoltre buona norma prudenziale, per ragioni di tranquillità e soprattutto di sicurezza che l'assistita si presenti accompagnata da una persona in grado di condurla al proprio domicilio, sollevando l'assistita dalla necessità di guidare il proprio veicolo.